Csr e gestione del personale

di Fabio Massi

Che tipo di collaborazione esiste tra il direttore del personale e il responsabile della corporate social responsibility (Csr) nella gestione sostenibile delle risorse umane? Quali sono le politiche di sostenibilità definite da questi due manager? E cosa significa gestire in maniera sostenibile le risorse umane? A questi e ad altri interrogativi ha cercato di trovare le risposte il rapporto Csr manager e direttore del personale. Un’alleanza per la gestione sostenibile delle risorse umane realizzato da Csr manager network Italia – l’associazione che riunisce i responsabili delle politiche ambientali e sociali delle maggiori imprese italiane – con il supporto dell’Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica di Milano (Altis) e dell’Istituto per i valori d’impresa (Isvi).

La ricerca – che ha raccolto i giudizi di 89 manager (48 responsabili della Csr e 41 direttori delle risorse umane) operanti in aziende italiane di primo piano – ha messo in luce la presenza di una significativa convergenza di opinioni tra il responsabile della Csr e il direttore del personale. Innanzitutto essi condividono un orientamento alla sostenibilità come elemento essenziale per lo sviluppo della competitività dell’impresa: l’87,5% dei Csr manager e l’80,5% dei direttori delle risorse umane giudicano infatti la Csr come elemento strategico per l’impresa. Si tratta, perciò, di una significativa convergenza da parte dei due ruoli in merito alla rilevanza della sostenibilità per il conseguimento di buone performance aziendali, un aspetto che viene confermato anche da un altro dato emerso dallo studio: nel 61,5% dei casi il responsabile della Csr e il direttore del personale sono allineati nel riconoscere l’orientamento strategico della responsabilità sociale d’impresa. Secondo i giudizi dei manager intervistati, per poter parlare di sostenibilità nell’area delle risorse umane un’azienda deve prestare attenzione prevalentemente alle esigenze delle persone già presenti nell’organizzazione, una convinzione che rivela come l’impegno nella sostenibilità non sia oggi considerato un efficace elemento per attrarre nuovi talenti.

Tra i principali processi di gestione del personale per la sostenibilità indicati dal campione, l’impegno a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro si pone al primo posto, seguono formazione, pianificazione delle carriere e comunicazione interna, mentre aspetti quali lo sviluppo della carriera e le prestazioni monetarie assumono minore importanza. Dai giudizi dei manager intervistati sembrano emergere tre concetti chiave: “benessere dei lavoratori”, attraverso iniziative per la cura della salute dei dipendenti; “conciliazione”, mediante una maggiore attenzione nei confronti dell’eterogeneità culturale e di genere, oltre che dei bisogni familiari dei lavoratori; “occupabilità”, attraverso programmi di formazione durante tutta la carriera professionale delle risorse umane.

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