Il bar contro i social network

di Fabio Massi

Gli italiani preferiscono incontrarsi e parlare al bar davanti a un aperitivo, un espresso, un panino o un tramezzino piuttosto che chattare su Facebook o Twitter seduti davanti a un computer. È quanto emerge da uno studio promosso da Sanbittèr condotto su 480 tra barman, gestori, proprietari di bar ed esperti del settore, attraverso un monitoraggio di 1.200 soggetti (uomini e donne tra i 18 e i 55 anni) sul loro rapporto con il bar realizzato sui più importanti social network e blog attraverso la raccolta di messaggi, post e commenti sull’argomento.

Secondo i dati della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe-Confcommercio) relativi al 2009 sono circa 15 milioni gli italiani che dal lunedì alla domenica amano trascorrere parte del proprio tempo al bar scambiandosi opinioni su tutto ciò che succede nel nostro Paese e nel mondo, che sia politica, sport, gossip, cinema, spettacolo, l’importante è che se ne parli vis-à-vis, magari davanti a un calice di vino, un cappuccino o a una pizzetta piuttosto che in solitudine di fronte a un monitor.
Il bar è oggi il locale più frequentato per 365 giorni all’anno e dai risultati della ricerca realizzata da Sanbittèr emerge che il 43% delle persone ci va anche tre o quattro volte nell’arco di una stessa giornata, mentre il 31% una sola volta al giorno e il 15% in maniera meno regolare, al massimo a due o tre volte a settimana. Ma quali sono le principali ragioni che spingono la gente a frequentare questo tradizionale luogo di consumo e di socializzazione? Il 67% del campione considera il bar come un posto in cui le persone possono chiacchierare di tutto ed esprimere con la massima libertà le proprie opinioni, il 51% si reca al bar per staccare dal ritmo frenetico del lavoro, il 45% semplicemente per scambiare quattro chiacchiere con gli amici, mentre – non senza una certa sorpresa – solamente il 33% va al bar esclusivamente per mangiare o prendere qualcosa da bere.

Tra gli argomenti più discussi ogni giorno ai tavolini e ai banconi dei circa 121.000 bar sparsi per tutto il territorio nazionale – dato del 2010 diffuso dalla Federazione italiana esercenti pubblici e turistici (Fiepet) associata a Confesercenti – al primo posto si piazza la politica, trattata dal 48% dei clienti, seguita dal calcio (42%), dal lavoro (37%) e da altri argomenti più leggeri come lo shopping (35%), che ha la meglio sul gossip (33%) e sulle pellicole più belle da guardare al cinema (21%).

Oltre dire la propria sugli argomenti preferiti, al bar si discute anche di figure e personaggi famosi, come i politici ad esempio, che sono sempre i più chiacchierati: da chi dichiara di sapere quale tra questo e quel politico risolverà tutti i problemi della nazione (41%) fino a chi si dice sicuro di conoscere già il nome del prossimo presidente del Consiglio (29%). Sono poi i calciatori e gli allenatori ad essere presenti nelle discussioni dei clienti dei caffè: è proprio in questo luogo che si diventa tutti mister (27%), si fanno sempre le formazioni vincenti (31%) o si decide quale campione va sostituito e qual è la squadra da battere (23%). Dopo i protagonisti del mondo calcistico e politico, a sorpresa emerge che il capoufficio (36%) è più discusso addirittura dei divi di Hollywood (27%) e dei personaggi più o meno celebri del piccolo schermo (21%). [...]